sabato 1 settembre 2007

Cos'è la Lectio divina?


La prima lectio divina della storia di cui si abbia testimonianza sarebbe stata impartita da Gesù stesso ai discepoli di Emmaus. Ad essi infatti Gesù, dopo la sua resurrezione, avrebbe spiegato le profezie che si riferivano a lui stesso e che erano scritte nell'Antico Testamento. Seguendo l'esempio di Gesù, i primi cristiani iniziarono a rileggere con cura e amore i libri del popolo di Israele, cogliendone le profezie messianiche e le allegorie cristologiche ed ecclesiologiche (cioè i simboli e i temi che potevano spiegare meglio il mistero di Cristo e della Chiesa). Esempi di queste profezie rilette e interpretate dai primi cristiani li troviamo nei vangeli stessi e nelle lettere degli apostoli.
I Padri della Chiesa
, cioè i vescovi santi dei primi secoli, individuarono poi un metodo di lettura della Bibbia , fondato sulla dottrina dei "quattro sensi":
letterale-storico (ciò che il testo dice nel suo senso più letterale e riferito alle circostanze storiche in cui fu scritto)
morale-esistenziale (ciò che il testo insegna riguardo i comportamenti e le azioni da compiere nella vita quotidiana)
allegorico-cristologico-ecclesiologico (ciò che nel testo è simbolico e può dunque illuminare la natura di Cristo e della Chiesa)
anagogico-escatologico-mistico (dove e come il testo introduce alla contemplazione
cioè alla comunione con Dio).
Nel XII secolo
, un monaco certosino di nome Guigo, meditando sul passo del Vangelo che dice "Chiedete e otterrete, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto", a seguito di quella che descrisse come un'illuminazione codificò il metodo noto ancora oggi con il nome di lectio divina. Guigo descrisse le tappe più importanti della lettura divina.
Il primo gradino di questa forma di preghiera è la lectio (lettura), si comincia con la lettura di un brano breve della Bibbia lentamente e con attenzione.
Il secondo gradino è la meditatio
. Durante questa tappa si riflette sul testo scelto.
Il terzo gradino è la oratio,
cioè il momento di pregare su ispirazione della nostra riflessione sul brano letto.
L'ultima tappa della Lectio è la contemplatio cioe la contemplazione, in silenzio.

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