domenica 16 settembre 2007

Storie di Fede (1)

TU SEI MORTO PER ME…
In mezzo al rumore, alla fuliggine e all’intenso movimento della Quinta strasa, a Nuova York, dei ragazzi conversavano, alcuni seduti per terra, altri su dei gradini della Cattedrale di San Patrizio. Poco educati, vestiti male , essi erano solo un piccolo gruppo di ragazzi che negli anni trenta vagabondavano per le stradi delle grandi metropoli.
In quel pomeriggio d’estate, essi sembravano avere l’animo più esaltato del solito. Uno di loro si vantava delle sue bravate e prodezze. Egli aveva delle grandi qualità adatti per ragazzi di strada. Uno di loro stanco della vita che conducevano gli lanciò una sfida:
- Senti, attaccar briga con due o tre, attraversare di notte il fiume a nuoto… molta gente lo fa; se sei tanto coraggioso come dici, entra in questa maestosa chiesa, recati al confessionale e fa una confessione in piena regola! Và, e poi torna a raccontarci come il prete ha ascoltato i tuoi peccati e cosa ti ha detto…
Questa proposta fu accolta con una risata. Nessuno aveva mai pensato a fare una finta confessione e beffeggiarsi del ministro di Dio. Questi cominciò ad avvicinarsi al portone di bronzo della cattedrale con aria da spaccone tra le grida e le risate dei suoi amici.
La cattedrale era vuota e camminando si sentivano i suoi stessi passi e si diresse al confessionale tutto pieno do beffa.
Si sedette in modo scostumato e disse tutto quello che fece di male ma proprio tutto , per vantarsi. Il sacerdote per penitenza gli indicò di inginocchiarsi davanti al Crocifisso della navata laterale e ripetere per ben dieci volte: Tu sei morto per me e a me non importa nulla.
Come sempre il ragazzo fece questo per completare al meglio la scommessa con gli amici. Si inginocchiò e iniziò a recitare la penitenza. Più la ripeteva più non osava neanche guardare il crocifisso in faccia perché sentiva gli occhi “ di quell’uomo appeso a quel legno” sopra i suoi. Ma più ripeteva più qualcosa si accendeva nel suo cuore. Capì allora che c’è davvero un Dio che ci ama e che è morto per tutti. Si recò al confessionale dove c’era il prete di prima, e fece una bella e sincera confessione. In quei giorni l’Ordine dei Francescani accolse un Novizio: era proprio lui.
Miracoli come questi li fa soltanto quel dolce e silenzioso martire che pende dal legno. Colui i cui divini occhi posseggono più eloquenza di tutte le parole che sono state e saranno dette……

Cari Amici, finalmente posso chiudere con questa bella storia di fede il grande lavoro dedicato alla Santa Croce e mentre chiudo questa sezione rivolgo alla Croce la mia gratitudine:
Tu che fosti degna di portare il riscatto,
tu che con dolci chiodi portasti il tuo Creatore,
per la potenza dei tuoi bracci,sana la nostra umana indegnità.
Tu che fosti bagnata dal Santissimo Sangue di Gesù Redentora irrora nel nostro Cuore la dolce tua salvezza.
Sii sempre benedetta Croce redentrice ovunque e sempre, in Terra in cielo ed in mare. Amen.

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