sabato 8 settembre 2007

In hoc signo vinces (3)

SANT’ ELENA RISCATTA LA VERA CROCE



All’inizio del quarto secolo, un incomprensibili abbandono pesava sui Luoghi Santi al punto che si trovava coperta di detriti la stessa collina del Golgota. Spinta dal forte impulso della grazia, l’imperatrice Elena – che aveva appena ottenuto con le sue materne preghiere lo splendido miracolo del Ponte Milvio e l’impressionante conversione di suo figlio Costantino, con la conseguente libertà per il Cristianesimo ( 28 ottobre del 312) – decise di interpretare un lungo viaggio fino a Gerusalemme, con l’intuito di scoprire la vera Croce di Nostro Signore.
Sant’Elena penetrava intimamente nel significato dei misteri: quella croce luminosa che era brillata nei cieli, circondata dalle parole In hoc signo vinces ( Con questo segno vincerai) davanti allo sguardo meravigliato del giovane Cesare, non era una chiara manifestazione dei disegni della Provvidenza, che preannunciavano un trionfale risorgimento della Chiesa, per mezzo dello scandalo della Croce?
Trovare la Croce era impresa ardua e difficile. Non, però, per il carattere energico della vecchia imperatrice che non si era abbattuta con i casi della fortuna né con le dure privazioni della vita. Dopo alcune settimane di penoso lavoro e di molta terra rimossa, durante le quali Elena incoraggiava col suo animo e con le sue orazioni i numerosi operai, furono trovati in un fosso, in mezzo allo stupore e alla commozione generale, tre croci!
Si presentava , allora un dubbio: come riconoscere il Legno sacro sul quale il Redentore aveva patito la sua dolorosa agonia, bagnandolo con le ultime gocce di sangue? Incaricato da Elena, San Macario, Patriarca di Gerusalemme , subito venne in suo aiuto. Riunì il popolo e pregò fervidamente , supplicando al Signore un intervento che togliesse ogni dubbio ai fedeli, in una forma evidente. Fece in seguito condurre una povera donna che era ritenuta senza speranza dai medici ed ora sul punto di morire. A contatto con le prime due croci, la moribonda rimase insensibile; ma, nel toccare la terza, si alzò subito, completamente guarita, lodando Dio tra le grida di gioia della moltitudine entusiasta.
La notizia del prodigio si diffuse con rapidità per tutto il mondo cristiano. Venne dato inizio così ad una grande devozione alle reliquie della Passione.
Al ritorno del suo pellegrinaggio dopo aver eretto varie chiese in onore della Passione del Signore, la virtuosa imperatrice portò con se nella Città Eterna un pezzo considerevole della Santa Croce, lasciando a Gerusalemme la parte più importante. Portò anche i cinque chiodi che aveva trovato nella stessa occasione, e li diede come regalo a suo figlio Costantino, che fece collocare uno di essi nella montatura del diadema imperiale. Forse è stato questo pietoso gesto all’origine del bel costume di far sovrastare da una croce le corone dei sovrani cattolici.

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