Secondo il postulatore della sua causa di beatificazione
ROMA, venerdì, 31 agosto 2007 (ZENIT.org).- Quale era il segreto di Madre Teresa di Calcutta? Padre Brian Kolodiejchuk, postulatore della causa di beatificazione, risponde semplicemente: “Era una donna totalmente innamorata di Gesù”.Padre Kolodiejchuk, uno dei tre fondatori del ramo sacerdotale dei Missionari della Carità, aveva rivelato a ZENIT, in una intervista pubblicata dalla sezione inglese della nostra agenzia il 20 dicembre del 2002, alcuni aspetti della spiritualità della religiosa, che sono emersi in seguito alle approfondite ricerche, raccolte in 80 volumi.In vista del decimo anniversario della morte di Madre Teresa, che cade il 5 settembre prossimo, abbiamo deciso di proporla per la prima volta ai lettori di lingua italiana.Madre Teresa ha destato grande ammirazione nel mondo, per la sua dedizione ai più poveri dei poveri. Com'è stato possibile, per una donna fragile come lei, andare per le strade di Calcutta e del mondo per curare le piaghe dei lebbrosi e confortare i “pariah” delle nostre società moderne?Padre Kolodiejchuk: Credo che l’elemento chiave della sua vita sia dato proprio dal fatto di essere una donna totalmente innamorata di Gesù. Abbiamo trovato scritti che risalgono alla sua giovinezza, in cui afferma che Gesù era il suo primo amore. Sono scritti in cui Teresa parla come una ragazza innamorata.Per lei, dedicarsi ai più bisognosi, ai più poveri dei poveri, costituiva una risposta ad una chiamata. Persino nei momenti di maggiore buio, restava certa dell’autenticità della chiamata di Gesù. Era fermamente convinta di quella frase che spesso ripeteva: “opera di Dio”. Si sentiva come una penna nelle mani di Dio; come un suo strumento.Ogni beatificazione è un messaggio rivolto al mondo. Qual è il messaggio che la Chiesa ha dato con la beatificazione di Madre Teresa?Padre Kolodiejchuk: Il messaggio centrale è quello dell’amore. Amore verso Dio e non solo verso il prossimo.Nel periodo in cui sentiva la chiamata a fondare la congregazione delle Missionarie della Carità, attraversava una forte prova interiore; un momento spirituale in cui non sentiva alcuna consolazione. Tuttavia, anche in questi momenti di prova, era l’amore a spingerla a rispondere alla sua missione.In un’occasione in cui le è stato dato un riconoscimento pubblico, il Primo ministro Indiano Indira Gandhi ha pronunciato parole di questo tenore: “In questo mondo così frenetico è facile dimenticare le cose più essenziali. Madre Teresa ci insegna che l’amore è la cosa più essenziale”.Allo stesso tempo, la sua vita è piena di esempi di amore per gli altri. Non solo per i poveri, ma per ogni persona che incontrava: le sorelle Missionarie della Carità, le persone che le facevano visita, ecc. In definitiva Madre Teresa ci lascia questo messaggio: fare le cose ordinarie con un amore straordinario.Quando parlava alla gente che incontrava, diceva che questo atteggiamento non andrebbe riservato solo ai poveri. Diceva che era necessario iniziare amando i propri familiari, che sono in attesa di un incoraggiamento; amando chi ha bisogno di una parola di sostegno; regalando un sorriso ai bisognosi.Abbiamo inoltre potuto constatare come anche la fede abbia rappresentato una delle virtù caratteristiche della sua persona, perché senza tale fede non sarebbe stato possibile amare in quel modo, dalla mattina alla sera, dormendo tre o quattro ore a notte, spendendo ogni giorno della propria vita in favore dei bisognosi.Qual è stata la sfida più grande nel suo processo di beatificazione?Padre Kolodiejchuk: Vi sono state due difficoltà particolari.La prima è stata quella di trovare e raccogliere i materiali, le testimonianze, i fatti, provenienti da persone sparse in tutto il mondo. Nel processo abbiamo compilato più di 8.000 documenti, contenuti in 80 volumi di documentazione, con testimonianze e memorie scritte.Nel processo sono intervenute 113 persone che hanno dato testimonianza della sua vita, delle sue virtù e della sua fama di santità. Tuttavia, centinaia di altre persone, impossibilitate a muoversi, hanno mandato la propria testimonianza. Non ci siamo voluti limitare a fare solo il lavoro essenziale. Abbiamo fatto molto di più del necessario, consapevoli del fatto che questo lavoro è utile a comprendere meglio la sua persona.La seconda sfida è stata quella di stilare la “positio”, il documento che raccoglie tutte le testimonianze, le opere, i documenti, sui quali si basa la sua causa di beatificazione. Non è stato facile per via della grande quantità di materiale. Abbiamo potuto contare su una squadra eccezionale, composta da sacerdoti, religiose e laici, tutti volontari, che hanno reso possibile questo lavoro.Avete scoperto aspetti inediti di Madre Teresa nello svolgimento di questa immensa ricerca?Padre Kolodiejchuk: Abbiamo toccato con mano il fatto che la sua semplicità celava in realtà una profondità che pochi avevano compreso o persino immaginato. Quando ha fondato le Missionarie della Carità, a 36 anni, dai suoi scritti emerge una maturità spirituale impressionante. Sapevamo che una persona con la sua fama mondiale di santità e con il suo straordinario carisma che esercitava, doveva avere qualcosa di speciale. Ma non sapevamo cosa. Il suo segreto era questo: la sua profondità, la sua vita spirituale, il suo amore anche nelle prove. Tutto questo è ora reso pubblico.Si è parlato molto della “notte oscura” che Madre Teresa, come i mistici, ha attraversato in periodi importanti della sua vita. Di che cosa si tratta?Padre Kolodiejchuk: I frutti spirituali vengono dal sacrificio, dalla croce. Prima di aver ricevuto l’ispirazione del suo lavoro, aveva già fatto esperienza di quel buio. Ma è importante tenere a mente che questa “notte”, questa sofferenza interiore, è il frutto della sua unione con Cristo, come è avvenuto con Santa Teresa di Gesù o con San Paolo della Croce.Da un lato vi è l’unione con Gesù, alimentato dall’amore. E in questa unione, ella ha condiviso la sofferenza di Cristo che grida dalla croce: “Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?”.Per altro verso, questa “notte”, questa sofferenza, è anche derivante dall’apostolato, dall’amore per gli altri. Amando Cristo, Teresa ha fatto propria anche la sofferenza degli altri, la loro solitudine e anche la loro lontananza da Dio.La “notte oscura” di Madre Teresa è dovuta quindi alla doppia dimensione dell’amore che le persone di fede vivono: in primo luogo l’amore “sponsale”, quello per Cristo, che li porta ad unirsi alle sue sofferenze; e in secondo luogo l’amore “redentore”, che porta alla condivisione nella redenzione, alla proclamazione agli altri dell’amore di Dio, così che anche essi possano scoprire la salvezza attraverso la preghiera e il sacrificio.Pertanto, più che una prova di fede, era una prova d’amore. Più che soffrire della lontananza dell’amore di Gesù, ella soffriva per il suo desiderio di Gesù, la sua sete di Gesù, la sua sete di amore. E lo scopo della Congregazione è proprio quello di placare la sete di Gesù sulla croce attraverso il nostro amore per lui e la nostra dedizione alle anime.Madre Teresa non solo ha condiviso la povertà fisica e materiale dei poveri. Ella ha anche provato la sete e il senso di abbandono della povera gente. Infatti, la povertà più grande è quella di non essere amati, di essere rigettati.Alcuni giornali o agenzie stampa hanno tentato di negare il carattere miracoloso della guarigione che ha aperto le porte al processo di beatificazione di Madre Teresa di Calcutta. Qual è la storia vera?Padre Kolodiejchuk: Il caso è quello di Monika Besra, una donna indiana che è stata guarita il 5 settembre 1998, giorno del primo anniversario della morte di Madre Teresa.La donna soffriva di meningite tubercolare e aveva grandi cisti addominali originate dal suo ovaio destro. Questa grande massa cistica è scomparsa senza alcuna spiegazione medica, come è stato accertato dalla commissione scientifica che ha analizzato il caso.È vero che la meningite tubercolare poteva essere guarita, come alcuni giornali hanno ricordato, con le medicine. Ma non è questo il miracolo. Il miracolo è che d’improvviso, dalla sera alla mattina, la donna è guarita inspiegabilmente dalla tumefazione
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